Il mercurio è un elemento, naturalmente presente nell’ambiente, a cui siamo esposti sia per effetto di fenomeni naturali (ad esempio a seguito di incendi boschivi o eruzioni vulcaniche) sia per effetto di attività umane.
Tra le principali fonti di inquinamento antropico da mercurio possiamo annoverare le attività di combustione del carbone fossile, i processi industriali che determinano l’emissione di mercurio e dei suoi composti (ad esempio la produzione di cemento e la raffinazione del petrolio), l’utilizzo dell’amalgama dentale a base di mercurio in ortodonzia, l’attività estrattiva di mercurio e l’attività estrattiva dell’oro su scala artigianale che prevede l’utilizzo di mercurio.
Il mercurio è stato da tempo individuato come inquinante globale in grado di produrre rilevanti effetti negativi sia sulla salute umana che sull’ambiente. Una volta rilasciato nell’ambiente, viene sottoposto a una serie di trasformazioni che ne determinano la circolazione tra aria, acqua, sedimenti, suolo e organismi viventi. Esso è presente in diverse forme chimiche: mercurio metallico, inorganico e organico. A seconda dello stato chimico del mercurio, la sua presenza assume rilevanza in uno o più comparti ambientali.
Uno dei composti del mercurio più pericolosi è il metilmercurio che si bioaccumula negli organismi viventi e in particolare nei pesci di grossa taglia, come ad esempio il pesce spada e il tonno. Per le sue caratteristiche fisiche e chimiche, il mercurio e messo in atmosfera può essere trasportato anche molto lontano dal luogo di emissione prima di depositarsi nell’ambiente, per cui il suo utilizzo può avere un impatto rilevante in aree non direttamente interessate dalle attività che hanno generato le emissioni.