La qualità dell’aria indoor (Indoor Air Quality-IAQ) definisce l’aria interna che si respira negli ambienti confinati: abitazioni, uffici, strutture comunitarie, ambienti destinati ad attività ricreative e sociali, mezzi di trasporto.
Negli ultimi decenni si sono verificati profondi mutamenti nella qualità dell'aria interna, con progressivo aumento delle fonti e delle concentrazioni degli inquinanti. In presenza di fonti interne di inquinamento e scarsa ventilazione degli ambienti, i livelli degli inquinati (chimici, fisici e biologici) nell’aria indoor possono essere di gran lunga superiori rispetto a quelli rilevati all’esterno. Il rischio espositivo interessa una parte estesa della popolazione e risulta di particolare gravità per alcuni gruppi più vulnerabili, quali i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani, i malati cronici ed i poveri.
La scheda affronta i problemi legati all’inquinante indoor evidenziandone gli effetti sulla salute, le misure per ridurne l’esposizione e la normativa di riferimento.
L’inquinamento microbiologico all’interno degli ambienti chiusi può essere considerato una fonte di trasmissione di numerose malattie infettive a carattere epidemico: influenza, varicella, morbillo, polmoniti, legionellosi, psittacosi-ornitosi, ecc. La possibilità che un microrganismo provochi una malattia dipende sia da fattori legati al microrganismo stesso (patogenicità, virulenza, dose inalata, modalità di immissione nell’aria, capacità di sopravvivenza in aria in relazione all’umidità, tempera-tura, luce, presenza di materiale organico), sia da fattori legati all’ospite (maggiore suscettibilità come nei broncopneumopatici, bambini ed anziani, immunodepressi, fumatori, esposti a irritanti).