Sei qui: Scaffale News Macchine, Attrezzature e Impianti Cortine flessibili per fora-fresatrici da legno a controllo numerico
Le macchine foratrici/fresatrici a controllo numerico per la lavorazione del legno utilizzano barriere realizzate in materiale flessibile termoplastico come protezione contro eventuali proiezioni di parti di utensile verso l’operatore. Tali barriere costituiscono una chiusura parziale e permettono il passaggio del pezzo da lavorare, potendo trattenere piccole parti di utensile, quali taglienti riportati o frammenti di taglienti di utensili complessi proiettati ad alta velocità.
L’ISPESL nell’anno 2007 ha condotto una ricerca per valutare la reale efficacia di tali barriere, studiare la dinamica del loro comportamento ed approntare un test di validazione. I risultati importanti ottenuti nell’ambito di tale ricerca hanno determinato la revisione della norma EN 848-3 “Macchine foratrici/fresatrici a controllo numerico per la lavorazione del legno” con l’edizione del 2007 ed hanno evidenziato che le barriere in PVC potevano, se opportunamente realizzate, trattenere fino a 20 grammi di massa lanciata alla velocità di 70 ms-1.
Questo documento contiene il proseguimento di tale attività, attraverso la ricerca “Materiali e configurazioni innovative per barriere flessibili atte a trattenere parti di utensili proiettate ad alta velocità nelle macchine a controllo numerico per la lavorazione del legno”, terminata nel 2012, supportata sia dalla spinta dell’innovazione tecnologica che dalla necessità di garantire livelli sempre più alti di sicurezza, studiando il comportamento di cortine realizzate in materiali compositi, cosiddetti tecnici, con maglia in fibra aramidica (Kevlar), in Nylon ed in Poliestere, ottenendo risultati sorprendenti: infatti è stato possibile individuare assemblaggi di cortine, in grado di trattenere masse di 100 g (5 volte superiori alle prestazioni del PVC) proiettate alla velocità di 70 ms-1.
Tali risultati hanno contribuito alla revisione della norma EN 848-3 con la pubblicazione dell’edizione attualmente in vigore del 2012.
L’attività di ricerca in questione ha anche permesso di iniziare lo studio di assemblaggi di forma particolare, quali quelli ad angolo, evidenziandone le carenze ed individuando i possibili accorgimenti per aumentarne l’efficacia.