Sei qui: Scaffale News Valutazione dei Rischi Linee guida per la salute e sicurezza dei lavoratori del legno
E’ importante ricordare che l’esposizione a polveri di legno può provocare l’insorgenza di tumori (neoplasie dei seni paranasali) ma anche altre patologie non tumorali come bronchiti croniche, asma bronchiale, allergie della pelle (dermatiti) e del sistema respiratorio.
Il D. Lgs 66/2000 ha aggiunto alle attività soggette alle disposizioni del titolo VII del D. Lgs 626/94 “Protezione da agenti cancerogeni e mutageni” il lavoro comportante esposizione a polveri di legno duro (intendendo tutte le latifoglie ad es. querce, ma anche il pioppo) introducendo un valore limite di esposizione pari a 5 milligrammi per metro cubo. Tale valore è considerato da molti igienisti troppo elevato ( l’ACGIH americano pone il limite a 1 mg/mc per le specie non allergeniche). Tuttavia, trattandosi di un cancerogeno, tale valore limite non va considerato un valore al di sotto del quale tutti i lavoratori sono tutelati. Si evidenzia che le neoplasie da polveri di legno duro (classificate dal 1995 cancerogene del gruppo 1 dallo IARC – Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) hanno spesso periodi di latenza superiore a 40 anni.
La valutazione del rischio di esposizione va fatta prima dell’inizio dell’attività e ripetuta ogni tre anni oppure in occasione di significative modifiche del processo produttivo. Essa deve tener conto delle caratteristiche, della durata e della frequenza delle lavorazioni, dei quantitativi di legno utilizzati, delle concentrazioni di polvere in aria.
Questo opuscolo contiene indicazioni pratiche sul rischio e sulle misure di prevenzione da adottare indirizzate principalmente agli artigiani/imprenditori del comparto ed ai loro consulenti, che sono interessati da una prolungata esposizione a polveri di legno, solventi e rumore.