Il regolamento UE concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), il regolamento UE relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP) e il regolamento sui biocidi (BPR) incidono sulle attività commerciali della maggior parte delle imprese con sede nell'UE e in Islanda, Liechtenstein e Norvegia, che aderiscono allo Spazio economico europeo (SEE).
Molte piccole e medie imprese ritengono che questi regolamenti non si applichino alla loro attività.
Infatti, da recenti indagini e ispezioni condotte nei paesi aderenti all'UE/al SEE è emerso che quasi il 70 % delle PMI che non operano nel settore chimico non è a conoscenza dell'impatto diretto che i regolamenti REACH e CLP hanno sulle relative attività. Considerato il loro fatturato, le imprese più piccole non pensano di doversi conformare al regolamento REACH. Pertanto, si rischia di immettere sul mercato prodotti chimici non conformi e non sicuri.
Al contempo, le indagini condotte sulle PMI e sulle imprese di fabbricazione mostrano che le piccole aziende informate dell'esistenza dei suddetti regolamenti e del relativo impatto sulle loro attività commerciali sono quelle più attive nel riprogettare i processi di fabbricazione. Inoltre, le imprese di tutte le dimensioni sono impegnate nella sostituzione dei prodotti chimici più pericolosi con alternative più sicure.
La sicurezza chimica è una risorsa per le aziende.