Sei qui: Scaffale News Rischi Chimici e Biologici Impatto sugli ecosistemi e sugli esseri viventi delle sostanze sintetiche utilizzate nella profilassi antizanzara
Per combattere l’eccedente presenza di zanzare, amministrazioni pubbliche, aziende private e singoli cittadini svolgono ripetuti interventi antiparassitari, riversando ingenti quantitativi di pesticidi nell’ambiente.
L'uso dei pesticidi, i cui principi attivi sono sostanze chimiche di sintesi, in ambiente urbano rappresenta una quota poco significativa, solo lo 0,2-2,7%, rispetto all'uso totale annuo. Tuttavia l’uso ‘non agricolo’ dei pesticidi, su terreni e superfici dure desta una serie di preoccupazioni, soprattutto per via della velocità di ruscellamento delle acque superficiali, almeno 10 volte maggiore rispetto a quella dei terreni agricoli. Inoltre, gli insetticidi impiegati non hanno tempo di degradare, raggiungendo rapidamente gli habitat naturali e determinandone la contaminazione anche a notevole distanza dai luoghi di irrorazione.
La diffusione di grandi quantitativi di sostanze chimiche di sintesi e la conseguente contaminazione degli ecosistemi ha ridotto drasticamente le popolazioni dei predatori delle zanzare stesse (pipistrelli, uccelli insettivori, libellule, gechi) col paradossale risultato di una sempre maggiore presenza di zanzare e altri fastidiosi parassiti.
Gli autori di questo rapporto, studiosi di varie discipline, sono stati ispirati nel produrre questo lavoro collettivo dai ripetuti confronti in sede di convegni e conferenze sui pesticidi. Durante questi eventi molti operatori, ricercatori e semplici cittadini hanno ripetutamente richiesto di raccogliere in modo unitario i dati separatamente elaborati e presentati da ciascun specialista.
Si è quindi deciso di produrre in collaborazione con professori e ricercatori delle Università di Parma, Padova, Firenze e Roma (Sapienza) e dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment, Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente), una pubblicazione unitaria sugli insetticidi utilizzati nella profilassi antizanzare, raccogliendo i contributi provenienti da varie discipline (chimica, ecologia, ecotossicologia, biologia, zoologia, pedologia e medicina).
Il Dipartimento Difesa della Natura, nell’ambito delle ricerche multidisciplinari istituzionali svolte sull’impatto dei pesticidi sugli habitat naturali, ha così provveduto alla raccolta dei dati e delle informazioni più recenti su questo argomento, arrivando a fornire, in una singola monografia, un quadro aggiornato dello stato attuale delle conoscenze.
Si presentano quindi i dati relativi all’impatto ambientale delle sostanze di più largo utilizzo nella profilassi anti-zanzara, molti dei quali di comune uso anche in agricoltura. Ogni sostanza, al fine inquadrarne i potenziali effetti nei confronti degli ecosistemi acquatici, anfibi e terrestri, è stata analizzata in funzione dei diversi effetti che ha sui vari elementi delle comunità vegetali ed animali, della durata nel tempo e nello spazio, e delle altre caratteristiche chimico-fisiche.
Questo Quaderno intende quindi contribuire alla diffusione tra i cittadini e gli operatori pubblici e privati delle conoscenze dei rischi ambientali legati all’uso indiscriminato degli insetticidi in ambiente domestico e urbano.