La movimentazione manuale di carichi è un’attività che viene svolta in diversi settori lavorativi.
Le strutture ospedaliere e in generale i luoghi di ricovero e cura, sono gli unici luoghi in cui l'oggetto del sollevamento è un essere umano. In questo caso la movimentazione dei carichi assume un significato particolare, che influenza anche i sistemi di prevenzione, i cui effetti ricadono sugli aspetti meccanici (pesi e modalità di presa), sui diversi e possibili di tipi di movimentazione (altezze e distanze) ed infine sugli aspetti relazionali e comunicativi, per i quali il sollevamento non è mai una funzione esclusivamente meccanica, ma si intreccia con i percorsi di terapia, con le condizioni psicofisiche dei pazienti e con le funzioni di cura e conforto.
Se in qualsiasi altra attività il sollevamento è un problema che riguarda esclusivamente chi solleva, nel lavoro di cura ed assistenza è un problema che interessa anche chi viene movimentato e nessuna soluzione può essere adottata senza considerare i problemi connessi al "carico" umano.
Le patologie cronicoAdegenerative della colonna vertebrale sono al 1° posto nella diffusione delle malattie dal lavoro e determinano costi economici e sociali rilevanti in quanto comportano assenze dal lavoro e costi per le cure, cambiamenti di lavoro e invalidità.
La genesi è multifattoriale: ci sono fattori costituzionali, anagrafici, metabolici, endocrini, psicologici e fattori meccanici e traumatici legati all’attività professionale.
Negli ultimi 20 anni, dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 626/94, la letteratura ha focalizzato l’attenzione sulla prevalenza delle alterazioni al tratto lombare che possono derivare da attività lavorative richiedenti abbassamento, sollevamento, spinta e traino di carichi.