Sei qui: Scaffale News Sicurezza Lavoro Guida non vincolante delle buone pratiche per l’applicazione della direttiva 2001/45/CE (Lavori in quota)
La protezione dei lavoratori contro i rischi legati all'uso di attrezzature di lavoro riveste un ruolo essenziale per la sicurezza e la salute, poiché qualunque attrezzatura di lavoro, pur progettata e fabbricata nel rispetto dei requisiti essenziali di salute e sicurezza, può comportare - durante l'uso - rischi che il datore di lavoro deve valutare e considerare preventivamente in funzione del tipo di lavoro, delle condizioni particolari del luogo di lavoro e delle conoscenze dei lavoratori che utilizzano l'attrezzatura.
In questo modo è possibile evitare di esporre la vita e la salute dei lavoratori agli effetti imprevedibili di un uso inappropriato dell'attrezzatura di lavoro o di agenti esterni che possono annullare o ridurre il livello di sicurezza che l'attrezzatura, così come è stata progettata, costruita e commercializzata, è in grado di offrire.
Occorre sottolineare che il rispetto dei requisiti essenziali applicabili alle attrezzature di lavoro e delle prescrizioni minime definite dalla direttiva 2001/45/CE6 non garantisce la conformità alla legislazione nazionale applicabile. La direttiva 2001/45/CE è stata infatti adottata in applicazione dell'articolo 137 del trattato che istituisce la Comunità europea, articolo che non osta a che uno Stato membro mantenga e stabilisca misure, compatibili con il trattato, che prevedano una maggiore protezione.
Questa Guida non vincolante non si rivolge soltanto ai datori di lavoro che utilizzano regolarmente attrezzature per lavori temporanei in quota, in condizioni in cui sussiste il rischio di cadute (ad esempio, settore delle costruzioni); ne sono destinatari anche i datori di lavoro di qualsiasi settore i quali si trovino saltuariamente a dover eseguire lavori temporanei in quota e devono quindi utilizzare attrezzature atte a questo scopo. La Guida si propone di aiutare datori di lavoro e lavoratori autonomi nella valutazione dei rischi connessi ai lavori in quota e nella scelta delle attrezzature più appropriate, in modo che tali lavori possano essere svolti senza che sia messa in pericolo la sicurezza o la salute del lavoratori.
Il miglioramento delle condizioni di lavoro dal punto di vista della sicurezza, dell'igiene e della salute dei lavoratori rappresenta, infine, un obiettivo che non può essere subordinato a considerazioni meramente economiche. A questo riguardo, è essenziale il rispetto delle prescrizioni minime definite dalla direttiva 2001/45/CE, che mirano a garantire una migliore protezione della salute e della sicurezza in caso di uso di attrezzature di lavoro per l'esecuzione di lavori temporanei in quota.
È quindi indispensabile che i datori di lavoro che intendono realizzare lavori di questo tipo scelgano attrezzature in grado di offrire un'adeguata protezione contro i rischi di caduta; a fianco di altri incidenti gravi, sono proprio le cadute ad essere all'origine di un'elevata percentuale di infortuni, soprattutto mortali, cui sono esposti i lavoratori in quota.
In generale le misure di protezione collettiva volte a prevenire le cadute garantiscono una migliore protezione rispetto alle misure di protezione individuale. La scelta e l'uso di un'attrezzatura idonea ad ogni specifico luogo di lavoro devono mirare innanzitutto a prevenire e contrastare i rischi all'origine: per far questo occorre sostituire ciò che è pericoloso con qualcosa che lo sia meno e adattare il lavoro all'uomo e non viceversa.