Il Documento raccoglie un'ampia documentazione sull'investigazione degli incendi di natura elettrica, e dei risultati di prove sperimentali condotte dal NIA e mirate a caratterizzare i segni di danno termico che ne possono derivare.
La pubblicazione intende fornire elementi utili per l'interpretazione dei segni di danno termico prodotti da incendi "di natura elettrica" attraverso cui poter risalire all'individuazione della zona d'origine dell'evento nonché alla determinazione della causa mediante una rigorosa indagine condotta con metodo scientifico.
La definizione di "incendio di natura (o origine) elettrica", e ancor più quella di "incendio elettrico" mutuata dal mondo anglosassone, è alquanto impropria e qualche volta addirittura fuorviante, si legge nel documento: "La terminologia che dovrebbe essere correttamente utilizzata è quella di "incendio innescato da fenomeni termici associati all'energia elettrica".
Si osserva nella pubblicazione che in Italia si verificano, in media, tra i 30.000 e i 50.000 incendi all'anno negli edifici civili. In base ad uno studio condotto su 500 «incendi di grande rilevanza» accaduti in dieci anni (CNVVF - Laboratorio di Elettrotecnica del Centro Studi ed Esperienze - decennio 1990-1999) le percentuali di quelli di origine elettrica, distinte per attività, sono:
• locali commerciali e scuole: 14%
• locali di pubblico spettacolo: 14%
• strutture alberghiere: 18%
• case di riposo: 34%.
Un ulteriore studio condotto dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino nel 1986 ha attribuito la causa elettrica a 274 casi su 1019, corrispondenti al 27%. Da questi dati si può ragionevolmente assumere che in Italia tra il 10% e il 20% degli incendi sono di origine elettrica, specifica il NIA.