Gruppo di miglioramento prevenzione rischio elettrico

Vademecum 2011 sul rischio elettrico nei cantieri edili e nei locali ad uso medico.

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Descrizione

Per alimentare piccoli cantieri o in caso d’interventi in zone dove non è disponibile la fornitura elettrica si utilizzano piccoli gruppi elettrogeni (ad esempio interventi stradali). Capita sempre più spesso comunque di trovare nei cantieri, gruppi elettrogeni di una certa potenza perché la fornitura da parte del distributore non è disponibile in tempi brevi.

Quando si tratta d’impianti in cantieri di medie dimensioni, in genere si collegano le masse e il neutro all’impianto di terra del cantiere, realizzando così un sistema TN. Nonostante abbiamo realizzato un sistema TN, i circuiti vanno protetti contro i contatti indiretti da interruttori differenziali perché la corrente massima che può erogare il gruppo elettrogeno, anche in caso di corto circuito non supera di tre volte il valore nominale e ciò rende difficoltoso utilizzare interruttori magnetotermici. In questo caso quindi la sicurezza non dipende più dalla sola resistenza di terra ma dal coordinamento con la protezione differenziale.

Per impianti poco estesi alimentati in servizio permanete da un gruppo elettrogeno, si può utilizzare come protezione contro i contatti indiretti il sistema per separazione elettrica (La separazione elettrica è trattata dalla CEI 64-8/4(Art. 413.5 e seguenti).

La separazione elettrica è una misura di protezione contro i contatti indiretti mediante isolamento principale dei circuiti separati da altri circuiti e da terra, questa misura di protezione deve essere limitata all’alimentazione di un singolo apparecchio utilizzatore alimentato da una sorgente non messa a terra e avente separazione semplice. Il circuito separato deve essere alimentato mediante una sorgente con almeno separazione semplice, e la tensione del circuito separato non deve superare 500 V.

Le parti attive del circuito separato non devono essere collegate né ad alcun punto di altri circuiti, né a terra né a un conduttore di protezione. Per assicurare la separazione elettrica, le disposizioni devono essere tali da ottenere isolamento principale tra i circuiti. I cavi flessibili devono essere ispezionabili in tutte le parti del loro percorso in cui possano essere danneggiati meccanicamente. Le masse del circuito separato non devono essere connesse intenzionalmente né a un conduttore di protezione, né a una massa di altri circuiti, né a masse estranee. L’apparecchio deve essere collegato equipotenzialmente alla carcassa del gruppo. La protezione mediante separazione elettrica per l’alimentazione di più di un apparecchio utilizzatore deve essere assicurata dalla rispondenza a tutte le prescrizioni date in precedenza più le seguenti. Le masse del circuito separato devono essere collegate tra di loro per mezzo di conduttori di protezione isolati, non collegati a terra. Tali conduttori non devono essere collegati intenzionalmente a conduttori di protezione o a masse di altri circuiti o a qualsiasi massa estranea. Tutte le prese a spina devono essere provviste di contatti di terra che devono essere collegati al conduttore di protezione che sarà collegato alle altre masse del circuito separato, isolato, e non collegato a terra. Tutti i cavi flessibili che non alimentino componenti elettrici con isolamento doppio o rinforzato, devono incorporare un conduttore di protezione da utilizzare come conduttore di collegamento equipotenziale. Se si verificano due guasti su due masse che siano alimentate da conduttori di polarità diversa, un dispositivo di protezione deve assicurare l’interruzione dell’alimentazione. Il prodotto della tensione nominale del circuito separato, in volt, per la lunghezza, in metri, della relativa conduttura elettrica non deve essere superiore a 100000 V—m; quindi la lunghezza della conduttura non deve superare mai i 500 m.

Informazioni aggiuntive

  • Fonte: ASL Como
  • Anno di pubblicazione: 2011

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