L'Italia è stata fino agli anni '90 tra i maggiori produttori mondiali di amianto. Nel 1992 è stata tra le prime nazioni a bandire tale sostanza a scala internazionale, stabilendo con la Legge n. 257 del 27/3/1992 il divieto di estrazione - importazione - esportazione - commercializzazione - produzione di amianto - di prodotti di amianto - di prodotti contenenti amianto. Tale Legge non impone però l'obbligo di dismissione di tale sostanza o dei materiali che la contengono. Pertanto ancor oggi risultano numerosi i siti contaminati da bonificare con rilevanti quantitativi di Rifiuti Contenenti Amianto da smaltire.
L'Italia ha emanato numerose norme tecniche di settore tra cui le principali sono: D.Lgs. n. 277 del 15/8/91, L. n. 257 del 27/3/92, D.M. 6/9/94, D.P.R. 8/8/94, D.M. 26/10/95, D.M. 14/5/96, D.M. 20/8/99, L. n. 93 del 23/3/01, D.M. n. 101 del 18/3/03, D.M. n. 248 del 29/7/04, D.Lgs. n. 81 del 9/4/08, etc.. Dette norme consentono, in via generale, la tutela della sicurezza dei lavoratori esposti ad amianto, forniscono istruzioni in merito alla corretta mappatura su tutto il territorio nazionale dei siti contaminati da amianto e indicano come procedere alla gestione in sicurezza delle attività di bonifica dei siti inquinati da tale sostanza cancerogena. L'Italia è, pertanto, considerata paese leader nelle tecniche di individuazione e prevenzione del rischio da esposizioni indebite all'amianto, sebbene si rilevino ancora significative lacune nella gestione dei Rifiuti Contenenti Amianto (RCA), già evidenziate nell'ambito della II Conferenza Governativa sull'Amianto del novembre 2012 e ribadite nel Piano Nazionale Amianto, ad oggi in fase di approvazione. Per quanto attiene tale gestione dei RCA, l'INAIL DIT ha già provveduto, mediante precedenti pubblicazioni (Volume I: Mappatura delle discariche che accettano in Italia i Rifiuti Contenenti Amianto e loro capacità di smaltimento passate, presenti e future - edizione 2013), a fornire dati in merito al loro smaltimento presso discariche autorizzate. In particolare sono stati definiti il numero di impianti che accettano RCA, i volumi annualmente smaltiti, le volumetrie residue ed alcune valutazioni delle informazioni considerando i dati sia a scala regionale che nazionale. Infine, è stata effettuata un